Hai un’auto che raccoglie dati sull’attività sessuale, la razza, la genetica e lo stato psicologico del conducente | Una spia nel tuo garage
Stai vendendo inconsapevolmente la tua intera vita ad un auto: ecco come e perché riescono a tracciare ogni dettaglio.
L’avvento dei veicoli connessi ha segnato un passaggio epocale nell’industria automobilistica, introducendo una serie di vantaggi ma anche di sfide senza precedenti, tra cui il crescente rischio di attacchi alla cybersecurity.
Questi veicoli, sempre più intelligenti, hanno la capacità di raccogliere una vasta gamma di informazioni personali degli utenti, rendendoli un bersaglio ambito per le aziende e i cybercriminali.
Tra i dati raccolti figurano informazioni sensibili come il nome, l’età, il genere del conducente, l’indirizzo, il comportamento di guida, le rotte abituali, i contatti della rubrica e molto altro ancora...
Questo tesoro di informazioni, se non gestito correttamente, può diventare una minaccia per la privacy e la sicurezza degli utenti.
È tutto monitorato, anche in auto
Nonostante le promesse di migliorare la sicurezza stradale attraverso l’informazione sugli incidenti e gli avvisi sulla manutenzione del veicolo, i veicoli connessi presentano anche un rischio significativo per la privacy degli utenti. Le politiche sulla privacy dei fornitori, spesso ignorate dagli utenti, possono consentire l’accesso non autorizzato a queste informazioni da parte di terze parti.
Inoltre, i dispositivi di intrattenimento all’interno dei veicoli, che utilizzano chip simili a quelli degli smartphone, sono vulnerabili agli attacchi informatici. Applicazioni come Android Auto o Apple CarPlay amplificano ulteriormente il potenziale di raccolta di dati, trasformando i veicoli in veri e propri centri di raccolta di informazioni personali. Josep Albors, direttore della ricerca e della consapevolezza di ESET Spagna, mette in luce il parallelismo tra l’uso delle applicazioni sui telefoni e il monitoraggio delle attività all’interno dei veicoli connessi: questi ultimi registrano dettagli come orari e posizioni di viaggio, sollevando preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati degli utenti.
Quali mosse cautelari adottare per evitare il furto dati
Un rapporto controverso di Mozilla ha evidenziato le carenze di sicurezza e privacy dei veicoli connessi, rivelando che molte marche non hanno superato i test condotti dall’organizzazione. Dati sensibili come l’attività sessuale, l’etnia, le informazioni genetiche o lo stato psicologico del conducente sono stati raccolti senza il consenso degli utenti. Per contrastare queste minacce, nel 2021 è stata introdotta una normativa delle Nazioni Unite che richiede la certificazione di cybersecurity per tutti i nuovi veicoli con connettività venduti nell’Unione Europea a partire da luglio 2022. Questa misura mira a proteggere la privacy degli utenti e a garantire che i veicoli connessi rispettino gli standard di sicurezza più elevati.
Tuttavia, oltre alla regolamentazione, è importante che gli utenti adottino pratiche di sicurezza consapevoli. Il ripristino alle impostazioni di fabbrica prima della vendita di un veicolo, la disconnessione del telefono prima di restituire un’auto noleggiata e l’aggiornamento regolare del software sono solo alcune delle misure che gli utenti possono adottare per proteggere la propria privacy. I veicoli connessi offrono enormi potenzialità, ma è fondamentale affrontare con consapevolezza le sfide legate alla cybersecurity per garantire che il futuro della mobilità sia sicuro e privo di rischi per ogni conducente.