Indiana Jones, svelato un segreto allucinante del rodaggio 40 anni dopo | Per poco gli attori ci rimanevano tutti secchi
Mito Indiana Jones, parla uno degli attori: rischiato la morte sul set, ancora oggi deve fare i conti con quanto è accaduto.
L’immortalità di un film spesso si costruisce sulle sue storie dietro le quinte tanto quanto sulla trama stessa.
“Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta” del 1981 è uno di quei capolavori che non solo ha catturato l’immaginazione di milioni di spettatori in tutto il mondo, ma ha anche lasciato un segno indelebile nella storia del cinema d’avventura.
Ci sono dettagli che anche i più appassionati potrebbero non conoscere, in particolare per quanto riguarda gli ostacoli e le sfide affrontate dalla produzione durante la realizzazione del film.
A più di quarant’anni dall’uscita del film, un membro del cast parla delle terribili condizioni sul set, che lo hanno portato a sfiorare un pericolo ben più reale di quello della pellicola.
Una malattia che ha devastato l’intera troupe
Il deserto della Tunisia può essere una bellissima cornice per un film, ma per il cast e la troupe di “Indiana Jones”, si è trasformato in una terra di prove impegnative. La dissenteria che ha colpito gran parte del team durante le riprese è diventata leggendaria nel suo impatto sul set. Persino il coraggioso Indiana Jones, interpretato da Harrison Ford, non è stato immune ai suoi effetti debilitanti. La famosa scena di lotta con la scimitarra è stata abbreviata a causa della malattia dell’attore, diventando così un momento iconico del film. Il dolore e il disagio sperimentati dagli attori come John Rhys-Davies, che ha interpretato Sallah, sono diventati parte integrante della narrazione dietro le quinte del film.
Rhys-Davies ha condiviso il suo ricordo dell’esperienza nel podcast “Inside of You”, rivelando momenti di sofferenza e umorismo nero che hanno caratterizzato quei giorni difficili sul set. Il suo racconto di vomito davanti a un vasto pubblico e di una notte tormentata dalle formiche è un esempio di quanto fosse estrema la situazione. La dissenteria ha lasciato un segno indelebile sulle viscere degli attori, alterando il loro stato di salute e lasciando ricordi indelebili di un’esperienza tanto difficile quanto memorabile.
Il regista ha impedito che accadesse il peggio
Ma se c’è un eroe dietro le quinte di “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta”, è indubbiamente il regista Steven Spielberg. Avvertito dai precedenti di George Lucas, che aveva girato “Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza” nella stessa zona, Spielberg si è preparato con provviste personali di acqua e cibo per evitare la stessa sorte dei suoi attori. La sua prudenza e preparazione personale hanno dimostrato la sua saggezza nel gestire le sfide impreviste di un set cinematografico, garantendo che il film potesse essere completato nonostante le avversità.
In un mondo in cui la magia del cinema spesso nasconde le fatiche e le difficoltà dei suoi creatori, è importante ricordare che dietro ogni grande successo ci sono persone che hanno superato ostacoli insormontabili. “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta” non è solo un’opera d’arte cinematografica, ma anche un tributo alla resilienza e alla determinazione umana di fronte alle avversità. Le storie dietro le quinte, come quella della dissenteria che ha colpito il cast, aggiungono un livello di profondità e complessità al mito del cinema, rendendo ogni visione del film un’esperienza ancora più ricca e significativa.