Operatori telefonici: addio fatturazione a 28 giorni, è una truffa | Devono ridarti indietro i soldi
Una sentenza della Corte di Cassazione mette fine alla pratica scorretta adoperata dalle compagnie telefoniche: ecco come farsi rimborsare.
La sentenza della Corte di Cassazione sul ricorso di TIM ha finalmente chiuso definitivamente una vicenda che ha tenuto banco nel mondo delle telecomunicazioni italiane sin dal lontano 2017.
Un’epoca in cui le pratiche di fatturazione a 28 giorni, adottate da alcuni tra i più grandi operatori del settore, hanno scatenato una controversia che ha coinvolto migliaia di consumatori.
L’iter giudiziario ha attraversato varie fasi, con sanzioni comminate, annullate e successivamente ridimensionate, mentre gli operatori, fino all’ultimo, hanno strenuamente difeso le loro posizioni.
Tuttavia, con la sentenza 4182 della Corte di Cassazione, è giunta finalmente la parola fine: il ricorso di TIM è stato respinto, consolidando così la precedente decisione riguardante gli altri operatori coinvolti, quali Fastweb, Wind Tre e Vodafone.
La sentenza determina le forme di rimborso
La questione riguardava la pratica della fatturazione a 28 giorni, una mossa che ha suscitato malcontento tra i consumatori poiché, di fatto, introduceva un tredicesimo mese o un aumento del 8,6% delle tariffe annuali. Nonostante gli operatori abbiano poi fatto marcia indietro reintroducendo la fatturazione mensile, il danno era stato fatto e i consumatori chiedevano giustamente il rimborso per gli importi indebitamente pagati.
Secondo la sentenza della Corte di Cassazione, tutti gli utenti coinvolti hanno diritto a due opzioni: il rimborso diretto dell’importo pagato in eccesso o l’accesso a servizi alternativi, come abbonamenti gratuiti o spazi di archiviazione in cloud. Quest’ultima opzione rappresenta una soluzione alternativa ed equivalente al rimborso in denaro. Per accedere alle forme di rimborso, è necessario seguire procedure specifiche per ciascun operatore coinvolto: eccole elencate di seguito.
Modalità di rimborso elencate per operatore
Fastweb offre la possibilità di richiedere il rimborso tramite l’area riservata MyFastweb per gli attuali clienti, mentre per gli ex clienti è possibile avviare la procedura attraverso la piattaforma Conciliaweb messa a disposizione dall’AGCOM. Per i clienti TIM, sia attuali che ex, è prevista la possibilità di richiedere il rimborso telefonando al servizio clienti o tramite l’area riservata MyTim sul sito ufficiale o sull’applicazione mobile. La documentazione relativa alla richiesta può essere inviata tramite PEC o raccomandata.
Analogamente, Vodafone e Wind Tre offrono procedure specifiche per la richiesta di rimborso, che possono essere effettuate sia dagli attuali che dagli ex clienti attraverso le rispettive piattaforme online o tramite comunicazioni postali. La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta una vittoria per i consumatori italiani, ponendo fine a una lunga battaglia legale e garantendo loro il diritto di ottenere il rimborso per le pratiche di fatturazione ingiuste messe in atto dagli operatori telefonici. È ora compito degli utenti interessati avviare le procedure necessarie per ottenere ciò che spetta loro.