Buoni pasto, finalmente l’aumento tanto atteso | Ti passano 600€ in più all’anno
Finalmente una buona notizia: aumenta il valore dei buoni pasto fino a un totale di 600 euro all’anno: ecco a chi spetta.
Molti lavoratori, spesso dipendenti d’azienda, ricevono i buoni pasto. Sono una sorta di voucher, di solito dal valore di 8 euro, che il dipendente può utilizzare durante la pausa pranzo, oppure per fare la spesa, se il ristorante e il supermercato li accettano. Si tratta di una cifra slegata dallo stipendio e che viene emessa in maniera indipendente. A volte, invece, vengono versati direttamente in busta paga, senza dover riscuotere i ticket cartacei.
I buoni pasto sono molto diffusi e si stima che in Italia siano circa 3 milioni i lavoratori che li ricevono ogni mese. Inoltre, si stima che gli enti convenzionati con la maggior parte dei tickets siano circa 170.000.
Negli ultimi giorni è stata diffusa la notizia che l’ANSEB, l’azienda principale fornitrice di buoni pasto (l’acronimo sta per Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni pasto) è intervenuta nella commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro con una proposta che aumenterà il valore dei buoni pasto.
Buoni pasto, l’ANSEB aumenta il valore fino a 600 euro in più
In Italia ci sono diversi enti che erogano buoni pasto ai dipendenti delle varie aziende, ma tutti questi enti si raccolgono sotto l’ANSEB, una società che appunto si occupa di rappresentarle tutte. In particolare, durante l’ultima assemblea, ha dimostrato di voler accogliere la proposta, già avanzata poco tempo fa, di aumentare il valore di tutti i buoni pasto.
In particolare, si tratterebbe di un aumento di 2 euro per ticket, che salirebbero da 8 euro a 10: può sembrare un cambiamento minimo, ma è comunque positivo e in totale porterebbe a un aumento di 600 euro in un anno. Al momento la proposta non è ancora diventata ufficiale, ma la maggior parte dei pareri è stata positiva, quindi è probabile che tra poco diventerà realtà.
Buoni pasto, quanto si spende in pausa pranzo?
Durante l’assemblea con Affari sociali, Sanità e Lavoro, l’ANSEB ha dichiarato di essere consapevole che questo aumento è necessario per i tre milioni di lavoratori che ricevono i buoni pasto. Con l’inflazione e l’aumento generale del caro vita, infatti, si stima che un pasto decente durante una pausa pranzo qualsiasi venga a costare circa 15 euro, se contiamo per esempio un primo o un secondo, l’acqua, il caffè e il coperto.
Una cifra che già adesso non viene coperta totalmente dai buoni pasto, che ora valgono 8 euro. Bisogna anche dire che con la diffusione dello smart working dopo la pandemia, pochi lavoratori si recano in ufficio tutti i giorni e che quindi non spendono un buono pasto tutti i giorni come un tempo.