IMU, scrollati di dosso questa terribile mannaia: il trucco è semplice, devi solo passare dall’Agenzia delle Entrate e firmare un foglio
Se l’IMU ti pesa troppo, esiste una soluzione – e per attuarla ti basta recarti in un ufficio e firmare la tua liberazione.
L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, è da sempre considerata un peso per molti contribuenti.
Tuttavia, esiste un modo per liberarsene, un trucco tanto semplice quanto efficace: recarsi all’Agenzia delle Entrate e firmare un foglio.
In questo articolo esploreremo come questa procedura possa risultare una vera e propria liberazione per i proprietari immobiliari.
La possibilità di sbarazzarsi di questa tassa può rappresentare un sollievo significativo per molte persone, ma è importante capire i dettagli e le implicazioni di questa soluzione. Scopriremo dunque cosa si cela dietro questo apparentemente semplice passaggio e quali vantaggi può portare.
Ecco quale certificazione ti serve per risparmiare
L’IMU, Imposta Municipale Unica, rappresenta un onere fiscale per i possessori di immobili, ma esistono alcune categorie di proprietari che possono godere di agevolazioni significative. Tra queste, rientrano coloro che concedono in comodato d’uso immobili adibiti ad abitazione principale ai propri parenti di primo grado, come previsto dall’art. 1 comma 1092 della Legge di Bilancio 2019.
Secondo la normativa, la base imponibile IMU viene ridotta del 50% per gli immobili destinati a questa finalità, escludendo quelli di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Tuttavia, affinché si possa beneficiare di questa agevolazione, è necessario che il contratto di comodato sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia, risiedendo e dimorando abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l’immobile dato in comodato. Questa riduzione del 50% si estende anche al coniuge del comodatario in caso di decesso di quest’ultimo e presenza di figli minori.
L’importanza del modello RAP
Il comodato, contratto con cui si concede ad altri l’uso di un bene per un tempo o per un uso determinato, può essere redatto sia verbalmente che per iscritto. Tuttavia, se si opta per la forma scritta, è obbligatoria la registrazione entro 20 giorni dalla data dell’atto. La registrazione può avvenire telematicamente tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate o presentando il modello di richiesta di registrazione atti privati, il cosiddetto modello RAP, presso gli uffici territoriali dell’Agenzia.
Il modello RAP può essere utilizzato per la registrazione telematica dei contratti di comodato. È importante notare che l’imposta di registro dovuta per il comodato è di 200 euro, mentre per i contratti scritti è prevista anche l’imposta di bollo di 16 euro. Questo modello, approvato per la registrazione dei contratti di comodato, sarà esteso progressivamente anche ad altri atti privati. Eventuali aggiornamenti saranno resi disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.