Dichiarazione dei redditi: da ora non serve più il commercialista, mandalo al diavolo | Risparmi uno stipendio all’anno
Stanco di spendere una fortuna dal commercialista? La soluzione è finalmente a portata di mano – anzi, di click.
Con l’avvento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, la compilazione della dichiarazione dei redditi sta diventando sempre più accessibile per i contribuenti.
Finalmente, sembra che il tempo dei costosi commercialisti sia giunto al termine.
Con le giuste risorse online e gli strumenti disponibili, è possibile gestire la dichiarazione dei redditi in modo autonomo e senza dover sborsare cifre considerevoli.
Questo cambiamento potrebbe significare un notevole risparmio per molti contribuenti, eliminando la necessità di affidarsi a professionisti esterni.
Da oggi per fare la dichiarazione ti basta un click
Con l’introduzione del decreto adempimenti (D. Lgs. 8/2024), una ventata di semplificazione fiscale ha investito il panorama italiano, facilitando la compilazione della dichiarazione dei redditi per dipendenti e pensionati. Questa riforma, che si traduce in una modalità precompilata della dichiarazione, offre un metodo più diretto e intuitivo per i contribuenti. Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 8/E dell’11 aprile 2024, la nuova procedura consente ai contribuenti, titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati, di accedere direttamente alle informazioni detenute dall’Agenzia. Queste informazioni, che possono essere confermate o modificate, sono resi disponibili in modo dettagliato attraverso un’apposita area riservata sul sito dell’Agenzia, con un percorso guidato e semplificato.
Una delle principali novità è che, una volta confermati o modificati, questi dati vengono automaticamente inseriti nella dichiarazione dei redditi, che può essere inviata in via telematica senza ulteriori complicazioni. Questo nuovo meccanismo si basa direttamente sulle informazioni dell’Agenzia delle Entrate anziché sui tradizionali campi del modello dichiarativo, semplificando notevolmente il processo per i contribuenti. La portata di questa disposizione è ampia, coinvolgendo la vasta maggioranza dei lavoratori italiani: il 61% dei contribuenti è rappresentato dai lavoratori dipendenti, mentre il restante 39% è costituito dalle persone fisiche titolari di redditi da pensione, per un totale di oltre 37 milioni di contribuenti.
E per le partite IVA? In arrivo ottime notizie…
Per quanto riguarda i titolari di partita IVA e altri redditi differenti da quelli di lavoro dipendente, l’innovazione non si ferma qui. Grazie all’aggiunta del comma 1-bis all’art. 1 del D. Lgs. 175/2014, a partire dal 2024, anche loro potranno beneficiare della dichiarazione precompilata. Questo significa che i titolari di reddito di lavoro autonomo, d’impresa e gli intermediari da loro delegati avranno accesso a informazioni utili per compilare la dichiarazione dei redditi in modo più agevole. In linea con la sperimentazione in corso, è stato previsto che i sostituti d’imposta trasmettano le certificazioni uniche (CU) relative ai compensi e proventi corrisposti entro il 31 ottobre, consentendo così la predisposizione della dichiarazione precompilata. Tuttavia, per garantire un’elaborazione completa e accurata della dichiarazione, i percipienti devono integrare le informazioni mancanti nel caso in cui ricevano CU dopo il 18 marzo.
È importante sottolineare che queste nuove disposizioni non solo semplificano il processo di dichiarazione dei redditi, ma offrono anche maggiore trasparenza e certezza per i contribuenti. Il coinvolgimento diretto dell’Agenzia delle Entrate nella compilazione dei dati riduce il rischio di errori e omissioni, migliorando l’efficienza complessiva del sistema fiscale italiano. Per garantire il successo e l’efficacia di questa nuova modalità, il Ministero dell’Economia e Finanze dovrà definire le modalità tecniche attraverso cui i contribuenti e i soggetti delegati potranno accedere ai dati e utilizzarli per la compilazione della dichiarazione. Questo processo, inoltre, dovrà essere accompagnato da una stretta collaborazione con il Garante per la protezione dei dati personali per garantire la sicurezza e la privacy delle informazioni trattate.