Giorni di permesso: da ora il datore di lavoro sguinzaglia gli investigatori privati per vedere cosa fai nella tua vita privata | Siamo a livelli mai visti
Novità per quanto riguarda una particolare normativa, focus sul settore lavorativo: ai datori di lavoro è permessa la sorveglianza.
Sin dalla Rivoluzione Industriale, dall’adozione del metodo di Ford, dal successivo film di Charlie Chaplin che sottoponeva a profonda critica la tecnica della catena di montaggio, l’alienazione è stato uno dei mostri contro i quali lavoratori e sindacati hanno dovuto battersi.
Certo, non è il solo, oggi, infatti, sempre di più i lavori ripetitivi sono delegati, purtroppo o per fortuna, alle macchine, e questa è una tendenza che sembra stia andando a diffondersi in tanti settori del mondo del lavoro e a consolidarsi, basti infatti pensare al vasto uso che si promette di fare dell’Intelligenza Artificiale generativa.
Questo chiaramente porterà una minore necessità di personale umano, ma contemporaneamente farà nascere nuove posizioni lavorative in cui l’elemento umano sarà fondamentale, distintivo e necessario: per questo i lavoratori devono continuare a battersi per tutelare i loro diritti.
A quanto pare, una novità è stata divulgata per quanto riguarda una legge molto importante che è a piena tutela delle persone con disabilità e di chi ha assunto la funzione di loro caregiver: sembra che il coltello dalla parte del manico sia ancora in mano ai datori di lavoro.
La legge 104
La legge 104 stabilisce una serie di misure in favore delle persone con disabilità e di chi se ne prende cura: la legge è applicabile in vari ambiti, quelli ai quali si riferisce, e quindi anche a quello lavorativo.
Infatti, l’applicazione di questa norma può portare alla realizzazione a allo sfruttamento dei cosiddetti permessi 104, dei periodi retribuiti di assenza dal lavoro necessari alla persona caregiver per svolgere mansioni legati alla disabilità dell’assistito o della assistita. A quanto pare, però, il controllo del datore di lavoro può estendersi fino all’assunzione di un investigatore privato.
Il controllo sul dipendente
Bisogna ricordare che l’abuso dei permessi 104 non è consentito dalla legge e, quando accertato, possono esserci delle conseguenze quanto meno destabilizzanti per chi lo ha commesso, fino a giungere al licenziamento.
Proprio perché questo abuso è così grave e sfrutta, di fatto, le risorse dedicate a persone con disabilità per realizzare altri scopi, al datore di lavoro è consentito, nel caso in cui vi sia un sospetto verso un dipendente, ha il diritto di assumere un investigatore privato che si accerti delle attività che il dipendente svolge durante il permesso 104.