A luglio entra in vigore la nuova tassa: pesanti ripercussioni sulle tavole degli italiani | Hanno deciso che dimagrirai per forza, ecco come
A partire da luglio sarà introdotta una nuova tassa su un tipo di prodotto alimentare molto amato dagli italiani: ecco chi dovrà pagarla.
Dalle ultime notizie rilasciate, sembra che a partire dal prossimo 1° luglio entrerà in vigore una nuova tassa che colpirà il settore alimentare. Questa nuova tassa non è stata propriamente ideata dal Governo Meloni, ma da quello Conte bis nel 2019, che in seguito era stata poi rimandata.
Adesso, quindi, se non ci fossero degli altri cambiamenti, questa tassa dovrebbe entrare ufficialmente in vigore a partire dall’inizio di luglio 2024. Da quanto si apprende leggendo il testo dell’ultimo emendamento sul Superbonus pubblicato dal Governo solo pochi giorni fa, non sembra che ci saranno delle modifiche, ma non è mai detta l’ultima parola.
Ma di quale tassa stiamo parlando? Ci riferiamo alla “Sugar tax“, ovvero la tassa sullo zucchero, che andrebbe a ricadere sulle bevande zuccherate. Ci riferiamo a prodotti come Coca cola, Fantasy, Sprite, insomma, le classiche bibite che si acquistano regolarmente al supermercato. Ma come si applica questa tassa? E chi la paga?
Sugar tax, in arrivo la tassa sulle bevande zuccherate
La Sugar tax era stata proposta e approvata dal Governo Conte già nel 2019 per spingere gli italiani a limitare il consumo di bevande eccessivamente zuccherate, che com’è noto non sono salutari. La proposta, insieme alla Plastic tax (per limitare il consumo di plastica) era stata approvata, ma poi rimandata per alcuni anni.
Il Governo Meloni ha rimandato ancora la Plastic tax fino al 2026, ma non sembra aver toccato anche la Sugar tax, che quindi entrerebbe ufficialmente in vigore tra pochi mesi, a partire dal 1° luglio. Ma come funziona nel pratico?
Sugar tax, come aumenteranno i prezzi delle bibite zuccherate
La Sugar tax sarebbe dimezzata per i primi due anni: si pagheranno cinque centesimi in più a litro (poi diventeranno dieci) e tredici centesimi per ogni chilo di prodotto da diluire, come per esempio gli sciroppi. Dopo due anni, quindi nel 2026, questi tredici centesimi diventeranno venticinque.
In teoria la tassa non dovrebbero pagarla i consumatori diretti, ma solo i produttori di queste bibite. Tuttavia, è molto probabile che per rientrare nei costi, anche le aziende poi alzerebbero il prezzo delle bibite, causando quindi un aumento sui consumatori, che potrebbero decidere di limitare l’acquisto di bevande zuccherate, così come era stato immaginato fin dall’inizio.
Tuttavia, ancora non c’è niente di certo. Forse il Governo Meloni deciderà di posticipare di due anni questa tassa come ha fatto con quella sulla plastica, che entrerà in vigore nel 2026.