Pensioni, svolta inaspettata: cassata la Quota 103 e resuscitata la legge Fornero | Hanno cambiato tutto per non cambiare niente
Novità importanti in tema pensioni: il governo ha scelto la strada da percorrere, finalmente ne sappiamo di più.
Le pensioni costituiscono oggi un tema molto delicato vista la preponderanza di persone oltre i 60 anni rispetto al tasso d nascite nella Penisola.
Molti sono i giovani preoccupati per il proprio futuro, visto che l’età in cui si ottiene un contratto duraturo si è alzata di molto rispetto al passato, per varie ragioni: in parte per la mancanza di lavoro, in parte per la maggiore scolarizzazione, e ancora, per una tendenza differente che consiste nel trovare, sì, un lavoro sicuro, ma per molti giovani la priorità è quella di trovare un lavoro che amino per evitare di gettare ore della propria vita in una attività che detestano.
Tutti questi fattori hanno posto un importante riflettore sul tema pensioni, e ancora di più sull’età pensionabile e sul numero di anni di contributi che sono necessari per il pensionamento.
Il Governo ha preso una decisione per quanto riguarda questo ambito e in particolare la direttiva quota 103, in vigore quest’anno, che permette di andare in pensione compiuti i 62 anni di età con 41 anni di contributi versati.
Quota 103, le novità
Dopo quota 101 e quota 102, quest’anno, come detto, è in vigore la quota 103, che si esaurirà con la fine dell’anno in corso, e di conseguenza, almeno a rigor di logica, dovrebbe essere istituita la quota 104.
Eppure ci sono alcune circostanze che potrebbero modificare questa eventualità: queste dipendono dalle scelte dei partiti, e in un caso dal possibile mantenimento di alcune promesse fatte durante la campagna elettorale del 2022.
Le promesse elettorali e la quota 41
Nel corso dell’ultima campagna elettorale, la Lega in particolare aveva palesato l’idea di promuovere una nuova legge in merito alle pensioni, la quota 41, che avrebbe permesso di andare in pensione con 41 anni di contributi pagati, a prescindere, però, dall’età anagrafica raggiunta dal soggetto.
Questo è uno scenario al momento poco probabile, in quanto si propenderebbe molto di più per il ritorno alla famosa Legge Fornero, che consente la pensione a 67 anni di età oppure una pensione “anticipata” se sono stati pagati 42 anni e 10 mesi di contributi. Molti cittadini, nonostante non vi sia una scelta definitiva, sono già scontenti di questo ritorno, vito le varie promesse che sarebbero state almeno apparentemente più vantaggiose per la popolazione.