Dormire al volante ad occhi aperti: i microsonni che lasciano la tua macchina a briglia sciolta per 200 metri
Hai mai sentito parlare di “microsonni”? Per pochi secondi il cervello si “spegne” e se in quel momento stai guidando può essere un bel problema. Ecco come puoi prevenirli.
Guidare ormai per molti è diventata un’azione quotidiana. Oggi è normale salire in auto, per esempio, per andare a lavoro e poi riprenderla per tornare a casa, oppure per fare una gita fuori porta o una semplice commissione. Qualsiasi sia il motivo per cui si prende la macchina, rimane sempre fondamentale una regola: fare sempre molta attenzione quando si guida.
La maggior parte delle persone è attenta quando si mette alla guida, ma purtroppo anche il guidatore più attento ed esperto può commettere qualche errore e a volte può anche non essere direttamente colpa sua.
Quando siamo stressati o particolarmente stanchi possiamo addormentarci alla guida, avere il cosiddetto “colpo di sonno“. A volte può essere molto veloce e in questo caso si tratta di “microsonno“. Tuttavia, anche se breve, può comunque rivelarsi molto pericoloso e causare incidenti molto gravi. Per fortuna con alcune accortezze si possono prevedere ed evitare.
Microsonno, quando ci si addormenta al volante
Secondo una ricerca eseguita dall’associazione argentina Luchemos por la vida, non occorre semplicemente addormentarsi alla guida per causare un brutto incidente, ma bastano solo pochi secondi. Secondo la ricerca, un beccheggio di tre secondi in autostrada con la macchina che procede a 120 km/h può far percorrere al guidatore fino 100 metri, che ovviamente aumentano in caso di beccheggio più lungo.
Per causare un incidente basta un microsonno, ovvero dei piccoli momenti di sonno che avvengono quando la persona in realtà non sta dormendo, ma sta svolgendo un’attività. Quando avviene è come se il cervello per quei pochi secondi si spegnesse, rendendo di fatto la persona incapace di terminare quello che stava facendo. La persona è sveglia, a occhi aperti, ma il cervello non registra cosa succede. E questo può accadere anche alla guida.
Microsonni alla guida, come prevenirli
Ma c’è un modo affinché il cervello non si “spegna” e quindi non si cada in un microsonno? Innanzitutto, bisogna tenere in considerazione l’orario di guida: orari come dalle 2 alle 6 di mattina, o dalle due alle cinque di pomeriggio possono indurre il sonno più facilmente. Per evitare di addormentarsi al volante è bene dormire almeno sette ore a notte, non svegliarsi troppo frequentemente durante il sonno, andare a letto e svegliarsi quasi sempre alla stessa ora e sentirsi riposati.
Inoltre, ci sono dei segnali per cogliere un microsonno in anticipo, come sbadigli troppo ricorrenti, difficoltà a mantenere gli occhi aperti, sbattere troppo le palpebre, spasimi involontari del corpo e tremori alla testa.