Ultim’ora governo: ripristinare subito la leva obbligatoria, torna lo spettro della guerra
Secondo le ultime novità del governo, il ministro Matteo Salvini avrebbe proposto il ritorno della leva militare, per ragazzi e ragazze. Ecco in cosa consiste la proposta di legge che sta facendo molto discutere.
Negli ultimi giorni si sta parlando molto della proposta di legge della reintroduzione della leva obbligatoria. Di fatto, tornerebbe il servizio militare, che è stato abolito (anche se il termine più corretto sarebbe “sospeso”) nel 2005, in seguito ad alcuni cambiamenti politici e sociali molto importanti all’interno dell’Italia e dal desiderio di formare un corpo militare diverso.
La proposta è sostenuta soprattutto dal ministro Matteo Salvini e dal suo partito, che avrebbero pensato ad alcune modifiche rispetto alla leva tradizionale di una volta, che era esclusivamente militare e obbligava i soli ragazzi (quindi non le ragazze) a rimanere separati da casa per circa un anno.
Questa leva è pensata per ragazzi e ragazze tra i 18 e i 26 anni, per un massimo di sei mesi e su base regionale. La leva non è pensata come esclusivamente militare, ma i ragazzi potranno scegliere tra programma militare e civile.
Leva obbligatoria, le caratteristiche della proposta
La leva obbligatoria consisterebbe in questa proposta. I ragazzi italiani, maschi e femmine, tra i 18 e i 26 anni sarebbero tenuti a partecipare al servizio, scegliendo tra programma militare e civile, in base alle proprie preferenze. I ragazzi sarebbero ospitati per sei mesi in delle strutture convenzionate, possibilmente nella propria provincia, o al massimo regione.
In questi sei mesi i ragazzi riceverebbero una formazione per diventare cittadini attivi nella comunità, rafforzando quindi i valori di collaborazione e senso pratico. Ovviamente, questa proposta ha ricevuto già moltissime critiche, soprattutto da parte dei diretti interessati.
Leva obbligatoria, è davvero fattibile? Le critiche
La leva obbligatoria è stata sospesa (di fatto abolita nel 2006), anche se la legge sostiene che comunque, in casi eccezionalissimi (come per esempio una guerra) anche gli uomini (solo uomini) tra i 18 e i 52 anni in buona salute sono chiamati alle armi, se militari e professionisti di riserva sono già stati chiamati.
Bisogna ammettere che questa proposta è poco fattibile a livello pratico, soprattutto dal punto di vista organizzativo e quello economico (come si paga questa formazione, considerando i continui tagli a servizi decisamente più utili come sanità e istruzione?). Inoltre, chiedere a un giovane di mettere in pausa la propria carriera professionale o universitaria per sei mesi senza possibilità di scelta a molti non sembra giusto.