Crema solare, l’hai mangiata più volte a tua insaputa: ecco dove il cosmetico si utilizza come additivo alimentare
Probabile che tu stia ingerendo della crema solare senza nemmeno accorgertene: ecco perché e come evitarlo.
La crema solare è un must dell’estate visto che protegge la pelle dai raggi del sole che possono risultare nocivi per l’epidermide: nonostante sia largamente diffusa tale consapevolezza, però, ancora non tutti ne fanno uso.
Certo è un momento scocciante quello dell’applicazione della crema solare, specie se il caldo è particolarmente torrido o ci troviamo in una spiaggia sabbiosa, per non parlare poi del fatto che teoricamente si dovrebbe applicare molto più spesso di quanto lo facciamo.
Negli ultimi anni, però, sono state sviluppate apposta delle formule idrorepellenti e che non ungono e la cui applicazione è molto veloce, ad esempio alcuni tipi di spray che coprono subito in modo omogeneo la parte verso la quale di dirige il getto.
Un’altra cosa che molti non sanno, però, riguardo alla crema solare, è che ne ingeriamo molto più di quanto possiamo pensare, e non durante la sua applicazione: la scoperta ha scioccato molti.
I componenti della crema solare…nel nostro organismo
Stiamo parlando di un elemento che è presente in quasi tutte le creme solari commerciali, il biossido di titanio. Questo elemento pare sia stato riscontrato, però, anche in alcuni cibi.
Se usato nel modo corretto, il biossido di titanio serve a migliorare il il colore dei prodotti cosmetici per renderli più luminosi e ha una resistenza ai raggi UV utile nella protezione solare. L’esperto dottor Keith Warriner ha parlato, invece, dei rischi che si corrono quando questo additivo viene aggiunto ai cibi, per renderli più colorati e fare sì che si conservino più a lungo.
Biossido di titanio tra allarme e consenso
L’esperto ha affermato che la presenza di biossido di titanio nei cibi potrebbe portare all’infiltrazione di questo elemento all’interno delle cellule, il che potrebbe generare radicali che causano danni alla cellula, che può quindi diventare cancerosa.
Al contrario, però, la Food and Drug Administration negli Stati Uniti ha garantito la sicurezza di questo elemento anche all’interno dei cibi, purché la sua presenza non superi la soglia decretata dalle autorità in campo. In ogni caso, la presenza di biossido di titanio è documentata sulla etichetta informativa alimentare, seppure spesso espressa con formule come “colore artificiale” oppure “colore aggiunto”. La migliore precauzione che puoi prendere, dunque, è fare uso di una dieta diversificata così da cambiare spesso alimento ed evitare accumuli di questo o quell’ingrediente, qualunque esso sia.