Depressione: ora è riconosciuta malattia invalidante al 100% | Se soffri questa patologia avrai accesso alle ‘categorie protette’

Depressione - Depositphotos - Zapster.it
Depressione – Depositphotos – Zapster.it

Lo sapevi che la depressione ora è considerata una malattia invalidante anche sul posto di lavoro? Ecco cosa prevede la legge.

Quando si parla di depressione, c’è ancora molta disinformazione. Spesso si tende a pensare che sia solo “pigrizia” o un malessere passeggero e molte persone non capiscono che la depressione è a tutti gli effetti una malattia, anche se i segnali e i sintomi non sono visibili come nel caso di una malattia fisica.

La depressione, inoltre, può aggravarsi al punto da diventare una malattia molto pericolosa, portando la persona che ne soffre non solo a non prendersi più cura di se stessa e dell’ambiente che la circonda, ma può portarla a compiere anche gesti estremi.

Per questo, proprio come molte altre malattie, anche la depressione può essere considerata invalidante sul luogo di lavoro, al punto da impedire al lavoratore di svolgere i propri compiti nel modo corretto. Se soffri di depressione, quindi, puoi richiedere la categoria protetta, ma non i tutti i casi.

Depressione, chi è categoria protetta

Se un lavoratore ha un qualsiasi problema fisico grave, può richiedere di essere iscritto nelle “categorie protette“. Come dice il termine stesso, le categorie protette sono quei lavoratori che soffrono di determinate patologie e di fatto non possono essere licenziati.

Secondo la legge italiana, per risultare categoria protetta, occorre: avere un’invalidità civile superiore al 45%, essere invalidi del lavoro con un’invalidità superiore al 33%, essere non vedenti o sordomuti, essere invalidi di guerra o invalidi civili di guerra.

Inoltre, sono considerate categorie protette anche le persone che si trovano in una condizione sociale di grande svantaggio, come per esempio coniugi superstiti e orfani.

Certificato medico - Depositphotos - Zapster.it
Certificato medico – Depositphotos – Zapster.it

Depressione, quando diventa invalidante per il lavoratore

Esattamente come tutte le patologie, anche la depressione può essere classificata come invalidante a seconda della gravità. Esistono tre tipi di invalidità: lieve (33%-66%), media-grave (67%-99%) e di non autosufficienza (100%). La depressione è considerata dallo Stato invalidante in percentuali diverse in base alla tipologia. Le tipologie vanno dal 10% di invalidità fino a un massimo di 80%.

I tipi di depressione sono: sindrome depressiva endoreattiva, sindrome depressiva endogena, nevrosi fobico-ossessiva, nevrosi fobico-ossessiva e/o ipocondriaca di media gravità, nevrosi ansiosa e psicosi ossessiva. La più grave è la psicosi ossessiva e prevede un’invalidità dal 71% all’80%.

Se il lavoratore ha tra i 15 e i 65 anni e la sua depressione è considerata avere un tasso di invalidità di almeno il 45%, è disoccupato e non ha ancora raggiunto la pensione, allora può iscriversi alle categorie protette.