Influenza da Teflon, tutto ciò che devi sapere sulla malattia che ti puoi beccare ai fornelli

donna con influenza da teflon
Cos’è l’influenza da teflon e come prevenirla – zapster.it

Avete mai sentito parlare dell’influenza da teflon? La prossima volta che utilizzate la cucina prestate attenzione a questi dettagli. 

Ebbene sì, esiste anche l’influenza da teflon, molto più diffusa di ciò che si pensa, soprattutto perché la maggior parte delle persone finora non ne conosceva nemmeno l’esistenza. Basti pensare che lo scorso anno solo negli Stati Uniti sono stati registrati quasi 270 casi di soggetti affetti da quella che viene chiamata anche febbre da polimeri.

Ma di cosa si tratta esattamente? In poche parole è una rara malattia che presenta sintomi simili a quelli che vengono associati alla classica influenza, ma la tipologia sopracitata si sviluppa a seguito dell’inalazione dei fumi di una padella antiaderente surriscaldata.

Da qui il nome della malattia, che è ispirato dal marchio del celebre rivestimento antiaderente. Ma scopriamo nel dettaglio in cosa consiste l’influenza da teflon e soprattutto quali sono le azioni che si possono eseguire per evitare di contrarla.

E’ colpa delle sostanze chimiche e dei fumi pericolosi

Il teflon e molte altre padelle antiaderenti sono realizzate con politetrafluoroetilene (noto anche come PTFE), che rientra nella più ampia categoria dei PFAS, ovvero delle sostanze chimiche che possono impiegare centinaia o addirittura migliaia di anni per decomporsi.

Il rivestimento della padella antiaderente può degradarsi quando viene riscaldato a più di 260 gradi Fahrenheit, emettendo vapori che alimentano la nota influenza da teflon. Inoltre, più alte sono le temperature, più alte sono le emissioni. E’ necessario sottolineare però che non vi è alcun rischio per la salute umana alle normali temperature d utilizzo.

padella in teflon
Cos’è l’influenza da teflon e come prevenirla – zapster.it

I sintomi della febbre da teflon e come si può prevenire

La febbre da teflon è tipicamente caratterizzata da febbre, dolori muscolari, respiro corto e mal di testa. I sintomi, che sono temporanei, iniziano generalmente entro 12 ore dall’esposizione, ma possono richiedere fino a 24 ore per svilupparsi. Questo ovviamente non significa che non dobbiate più ricorrere a delle padelle antiaderenti ma ci sono alcuni accorgimenti di cui dovreste essere a conoscenza quando si è in procinto di usarne una.

Innanzitutto, non preriscaldare la padella antiaderente. Le padelle vuote infatti raggiungono più rapidamente temperature elevate. Evitate il preriscaldamento e scaldate sempre le padelle con il cibo, il burro o l’olio. Inoltre, fate circolare l’aria. Quando si cucina con questa tipologia di padella, si consiglia o di utilizzare una cappa o in alternativa aprire le finestre. Infine, si ricorda di non usare utensili d’acciaio o duri, piuttosto optate per materiali come il legno, il silicone o il nylon in modo da evitare graffi.