Movimenti di denaro tra conti correnti intestati alla stessa persona: da ora l’Agenzia delle Entrate saprà tutto

Conti correnti, non si scappa (pexels.com) - zapster.it
Conti correnti, non si scappa (pexels.com) – zapster.it

Niente più furbetti per quanto riguarda i movimenti tra conti correnti: da oggi l’Ente preposto è in grado di controllare anche questo.

L’Agenzia delle Entrate è l’ente che si occupa del fisco, ed è, infatti, uno dei più odiati dai cittadini del Bel Paese, che si ritrovano a dover pagare una altissima percentuale di tasse sul proprio stipendio senza poi ricevere, spesso, servizi adeguati.

Sappiamo come, infatti, la situazione del sistema sanitario nazionale in molti luoghi sia davvero giunta alla frutta, per non parlare delle strutture scolastiche che in molti casi sembrano essere prossime al crollo.

Le infrastrutture dello stato devono reggere ogni giorno migliaia di critiche, eppure non tutti si rendono conto della fortuna di vivere in uno stato in molti ambiti assistenzialista se pensiamo alla difficoltà che ha un americano medio quando si trova ad affrontare le spese mediche esose del loro sistema sanitario privatizzato.

I sistemi di controllo dell’Agenzia delle Entrate, per altro, sono di molto migliorati negli ultimi tempi: grazie alle nuove tecnologie alcuni algoritmi sono in grado di produrre incroci e andare a segnalare delle situazioni fiscali ed economiche ambigue. Questo si ripercuote anche sulle somme di denaro dei contribuenti, quello soggetto a vari movimenti sui conti correnti: non è più possibile mettere in atto bizzarri escamotage.

Conti correnti: una sorveglianza strettissima sui movimenti

A chiarire questo punto è stata una sentenza della cassazione del 19 giugno 2024: i movimenti di denaro sui conti correnti devono essere giustificati da alcune valide motivazioni.

Se tali motivazioni non sussistono, allora l’AdE può avviare i controlli necessari per accertare la realizzazione di eventuali evasioni fiscali. La sentenza della Cassazione, infatti, è intervenuta a decidere in merito a un caso di una Srl che presentava: fatture emesse senza dettagli essenziali; registrazione di fatture per spese non pertinenti; ritenute d’acconto non versate; fatture attive non registrate nei libri IVA; ritardo nella creazione del registro IVA degli acquisti; liquidazioni IVA effettuate fuori termine.

Il momento del calcolo tasse (pexels.com) - zapster.it
Il momento del calcolo tasse (pexels.com) – zapster.it

La sentenza della Cassazione

Dopo i controlli avvenuti da parte dell’Agenzia delle Entrate, a fronte delle irregolarità riscontrate dalla guardia di finanza, la Società Srl in questione ha ritenuto di poter impugnare un ricorso contro l’ente.

La Corte di Cassazione, invece, ha decretato che gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate su ciascun conto bancario in esame sono stati ritenuti legittimi, dunque il ricorso della società è stato respinto.