Non fare mai questa domanda all’Intelligenza Artificiale di Meta | Potresti pentirtene

L'IA a cui non devi chiedere mai (pexels.com) - zapster.it
L’IA a cui non devi chiedere mai (pexels.com) – zapster.it

Una novità ancora nell’ambito dell’intelligenza artificiale ci pone davanti a una questione da non sviscerare: ecco cosa non chiedere. 

Dopo i recenti sviluppi dell’IA e la creazione della piattaforma open source Chat Gpt, la evoluzione e la pervasività degli algoritmi di intelligenza artificiale sono due punto focali per qualunque attività umana.

Anche Meta è salito a bordo rispetto a questa innovazione che sta cambiando il mondo, iniziando a integrare l’IA in Whatsapp: è un chatbot che si chiama META AI e possiamo vedere come è contrassegnato all’interno dell’applicazione attraverso un cerchio blu.

Questo riporta molti ai tempi di MSN in cui vi erano chatbot ma davvero molto rudimentali: si tratta di ricordi nostalgici, oggi sarebbe ridicolo pensare a una IA così involuta rispetto ai progressi più recenti.

Ci sono alcuni elementi, però, che è importante conoscere e ancora non sono abbastanza oggetto di divulgazione: ecco quali sono gli argomenti che non è possibile toccare in una “conversazione” con l’IA Meta.

Ecco cosa non dovresti chiedere mai alla Meta Ia

Si tratta di una breve lista di argomenti che possono essere snocciolati, se richiesti, dallo stesso chatbot. Ad esempio, questo è programmato per evitare qualsiasi tipo di contenuto che includa conversazioni di natura sessuale, materiale volgare o qualsiasi tipo di linguaggio considerato offensivo.

Nel caso in cui un utente provi a indirizzare la conversazione su questi argomenti, allora il chatbot Meta AI li devierà immediatamente verso altri temi, suggerendone di relativi all’intrattenimento, alla tecnologia o alla cultura, adatti e sicuri per l’ambiente di chat.

Intelligenza artificiale meta e "censura" (pexels.com) - zapster.it
Intelligenza artificiale meta e “censura” (pexels.com) – zapster.it

L’attenzione alla discriminazione

Tra gli elementi che chatbot non supporta ci sono anche commenti razzisti, omofobi, xenofobi o qualsiasi altro tipo di discorso che promuova l’odio basato sulla religione, sul genere, sull’etnia o su qualsiasi altra caratteristica personale: questa IA è pensata per favorire inclusione e diversity e può, in alcuni casi, anche consigliare delle pagine in cui autorità in questo campo spiegano di cosa si tratta.

Altra cosa – fortunatamente – impossibile da fare, o almeno impossibile in cui avere successo, è la richiesta di ottenere dati sensibili come indirizzi, numeri di telefono o informazioni bancarie. Inoltre Meta AI può offrire informazioni generali su argomenti sanitari e legali, ma non è progettato per sostituire la consulenza di professionisti qualificati: la raccomandazione è quella di rivolgersi sempre a professionisti (in carne ed ossa) del settore ed eventualmente farsi visitare accuratamente.