Mai mettere in affitto casa tua su Airbnb: i costi nascosti di questo business sono una fucilata
Una donna ha messo a disposizione su Airbnb la propria casa ignara che gli ospiti le avrebbero fatto spendere migliaia di euro in bollette.
Non succede tutti i giorni di ritrovarsi a dover pagare 1500 euro di bolletta elettrica ma è proprio quello che è successo ad una donna americana residente a Charlotte, una cittadina situata nello stato della Carolina del Nord.
Come milioni di altri proprietari di casa, Ashley Class, questo il suo nome, ha deciso di iscriversi sul sito di Airbnb e affittare temporaneamente la propria dimora. Quest’ultimo infatti permette a tutti coloro che lo desiderano, di mettere a disposizione di turisti e/o viaggiatori un alloggio o una camera per brevi periodi.
Negli ultimi anni questo metodo di pernottamento ha preso piede ovunque, perfino in Italia, dove sempre più persone sono disposte a prestare la propria casa, o perlomeno una parte di essa, per ospitare dei perfetti sconosciuti. Ovviamente tutto ciò può presentare alcuni rischi, come avvenuto alla donna statunitense sopracitata. Ma vediamo nel dettaglio il motivo per il quale si è ritrovata una bolletta spropositata dell’energia elettrica.
L’incubo di ogni proprietario di casa
Tempo fa Ashley ha affittato la sua proprietà alcuni ospiti che vi hanno alloggiato per tre settimane. All’apparenza perfetti, mai la donna si sarebbe aspettata che questi ultimi le causassero seri problemi economici, ricevendo, al termine del loro pernottamento, una bolletta elettrica da capogiro.
Ignara del motivo che avesse portato al consumo eccessivo di energia, la Class ha deciso di andare a fondo della situazione e ha cominciato ad analizzare i filmati delle telecamere di sicurezza situata all’esterno della casa. Con grande sorpresa, ha scoperto che gli ospiti avevano portato con sé almeno dieci computer.
Criptovalute e Airbnb: una combinazione letale
Dopo un’attenta valutazione la donna h scoperto che si trattava di sistemi per il mining di criptovalute, che richiedono una notevole potenza elettrica per funzionare. Per coloro che non avessero familiarità con l’argomento, il mining è un’attività digitale in cui gli individui utilizzano potenti computer per risolvere complesse equazioni matematiche, convalidando le transazioni sulla blockchain e guadagnando in cambio criptovalute.
In genere, queste operazioni consumano un’enorme quantità di elettricità. Basti pensare che un impianto medio può consumare una quantità di elettricità pari a quella di mezzo milione di PlayStation 3. Ecco perché la proprietaria si è ritrovata una bolletta di ben 1500 euro. Nonostante lo spavento iniziale nel dover sborsare questa cifra, la situazione si è risolta per il meglio, quando gli ospiti, che secondo quanto riferito hanno guadagnato circa 100 mila euro con le loro attività di mining durante il soggiorno, hanno rimborsato la spesa sostenuta dalla donna.