Semafori con luce azzurra al posto di quella verde | Perché in questo Paese i due colori hanno molto in comune
A breve potreste trovarvi in presenza di un semaforo che presenta un colore aggiuntivo: ecco il suo significato.
Molti di noi finora hanno avuto a che fare solamente con i classici semafori caratterizzati dai tre colori: rosso, giallo/arancione e verde. Il primo, come ben sappiamo, invita i conducenti a fermarsi, il secondo rappresenta un preavviso di arresto, mentre il terzo dà il via libera al passaggio dei veicoli.
Queste regole ovviamente valgono sia per i pedoni che per gli automobilisti. Apparsi per la prima volta negli Stati Uniti all’inizio del 1900, i semafori a tre colori piano piano si sono fatti strada anche in Europa e al giorno d’oggi si sono possono trovare in quasi la totalità dei paesi del mondo, anche se può variare l’ordine di apparizione dei colori.
Nei primi anni l’installazione dei semafori aveva lo scopo di facilitare la regolazione del traffico dei veicoli sulle strade e di migliorare i livelli di sicurezza, dato che il numero delle auto in circolazione era aumentato notevolmente a tal punto da renderne obbligatorio l’uso.
I colori utilizzati nei semafori in Italia sono stati determinati dalla Convenzione internazionale di Vienna del 1968, che è stata firmata da un totale di 71 paesi. Sono numerosi quindi i territori esclusi da questo accordo come il Giappone, dove si trovano semafori decisamente differenti da quelli a cui siamo abituati.
L’arrivo del coloro blu nei semafori
Il Giappone non ha preso parte alla Convenzione internazionale di Vienna, ed è anche per questa ragione che il territorio ipponico è caratterizzato da semafori con il colore blu al posto del verde. Ma il motivo pricnipale che ha spinto il suddetto paese a scegliere un colore alternativo è da ricercarsi nella lingua giapponese.
Infatti, viene utilizzata la stessa parola (“ao”) per descrivere sia il blu che il verde. Anche nell’antichità, la parola “midori”, apparsa per iscritto alla fine del primo millennio d.C. era usata per descrivere il colore verde, ma si riferiva in realtà a una diversa tonalità di blu. Oggi, naturalmente, per molte cose e oggetti di colore verde si usa ancora la parola “ao”.
L’origine del colore blu
La parola “ao” è stata utilizzata anche nei documenti ufficiali del governo giapponese riguardanti le normative dei semafori e quindi dovrebbe essere applicata anche nella pratica. Per molti anni, quindi, i semafori giapponesi hanno utilizzato il blu al posto del verde. Tuttavia, negli ultimi anni, il Giappone, cercando di allinearsi agli standard internazionali sta modificando il colore dei semafori aggiungendo il verde anziché il blu.
Dopo le dispute tra linguisti, a causa della parola sbagliata utilizzata nei documenti ufficiali dello Stato, il governo giapponese ha stabilito che, piuttosto di sostituire la parola “ao” con la parola “midori”, per porre fine a questo particolare problema, si arrivò alla conclusione, tramite un apposito decreto, che i semafori avrebbero dovuto essere verdi, contenendo il più possibile il blu. Quindi, Anche se i semafori in Giappone appaiano spesso blu, in realtà sono anche verdi e hanno esattamente lo stesso significato del semaforo verde in Europa.