Allarme pedofilia: il 50% delle immagini manipolate dall’AI sono di ragazzini dagli 11 ai 13 anni | È un’epidemia
Nessun caso isolato, si tratta di un fenomeno consistente: la manipolazione di foto di minori con l’IA è un problema.
Nonostante la sua già enorme e capillare diffusione, l’IA è ancora soggetta a molte critiche da parte degli scettici e da chi disprezza, talvolta per partito preso, la tecnologia.
Sono tantissimi i campi in cui l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta facendo sì che il lavoro più noioso e ripetitivo venga svolto dalle macchine, permettendo così alle persone di concentrarsi su tutti quei compiti che richiedano un certo spirito critico o una creatività che sono tutti umani.
Ancora sono diversi i limiti dell’applicazione dell’IA, specialmente se pensiamo alla sua versione Open source Chat Gpt, ma sono tante le professioni che stanno nascendo per poter utilizzare al meglio questo incredibile strumento.
C’è, inoltre, un vuoto normativo che si è creato come quando accadde che si diffusero i social network: questo vuoto sta facendo sì che alcune immagini di minori stiano subendo delle modifiche in un senso che non è permesso dalla legge – ricordiamo che il possesso di materiale pedopornografico è un reato. Le dimensioni di questa tendenza sono impressionanti.
Intelligenza Artificiale: immagini dei minori manipolate
Le segnalazioni di contenuti di natura sessuale infantile trovati sul web sono aumentate del 360%, una percentuale già a colpo d’occhio impressionante. Le vittime di tale distorsione sono in maggioranza bambine tra gli 11 e i 13 anni.
Solamente in America Latina, ad esempio, almeno 12 studenti di una scuola di Lima, in Perù, di età compresa tra 13 e 16 anni, sono vittime di foto intime manipolate con l’intelligenza artificiale che hanno finito per essere acquistate da predatori sessuali.
Il vuoto legislativo e i dati allarmanti
Anche in territorio spagnolo è accaduta la medesima cosa che ha coinvolto bambine e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. A parlarne anche l’IWF (Internet Watch Foundation) che ha dichiarato: “Sono state identificate 20.000 pagine web che includevano immagini “autogenerate” di abusi sessuali derivanti dalla coercizione di ragazze e ragazzi di età compresa tra 7 e 10 anni”.
Bisogna dunque trovare un buon equilibrio tra la libertà e la scelta personale di pubblicare una propria foto e il buon senso di adottare alcune buone pratiche come ad esempio quella di mantenere il proprio profilo privato fino al raggiungimento almeno della maggiore età. La situazione sembra non avere per il momento grandi possibilità di essere contenuta, per questo è bene impegnarsi a fare attenzione a cosa divulghiamo online.